Territorio - Percorso Liberty

Terme Berzieri:

Le Terme Berzieri, simbolo di Salsomaggiore, rientrano a pieno titolo tra i monumenti di rilevanza nazionale per il candore dei marmi, lo scintillio unico dei colori, l'aristocratica bellezza delle dorature e delle decorazioni in ceramica ed in vetro.
Sorte dove in passato si trovava la Fabbrica del sale, ed in seguito fu costruito lo Stabilimento vecchio, le Terme furono iniziate nel 1913 ed inaugurate il 27 maggio 1923.berzieri
Subito colpì l'originalità dell'edificio: un tempio della salute con tutte le caratteristiche di una reggia orientale.
Gli architetti toscani Ugo Giusti Bernardini si occuparono, insieme all'architetto e decoratore Galileo Chini, sia delle Terme di Salsomaggiore che dello stabilimento "Tamerici" di Montecatini.

Nel 1917, ritiratosi Bernardini, rimasero impegnati nell'impresa di costruzione della monumentale opera Giusti e Chini, che lavorarono di concerto, giungendo a quella perfetta fusione di architettura ed apparati decorativi che è poi ciò che affascina in questo edificio, realizzato con tutti i materiali di ceramica e di vetro prodotti per l'architettura dalle Fornaci Chini di Borgo San Lorenzo.
Le esperienze orientali di Galileo Chini (che aveva decorato il palazzo del trono dei re del Siam) affiorano evidenti nella sua opera: Chini innesta sulla tradizione culturale toscana la cultura orientale(cinese, islamica, indù).
I gruppi di tre odalische, con le loro pose eleganti e maliziose, i soffitti dipinti con code di pavone, le colonne, i capitelli e i basamenti richiamano l'India del Rajah ed i suoi templi di montagna, mentre forte è l'impronta dell'antico mondo assiro, con i suoi leoni, le figure antropomorfe ed i bassorilievi.

La facciata dell'edificio è massiccia, ma alleggerita da un ingresso coronato da torrette tipiche dell'architettura termale dei casinò.
La pensilina presenta colonnati di tipo romano, arricchiti di elementi tipici dei templi orientali, impreziositi dall'oro.
Le tre porte d'ingresso sono chiuse da eleganti cancellate in ferro, che, come le inferriate delle finestre ai lati, sono state realizzate dall'officina di Antonio Veronesi.
Sopra la pensilina un fregio con motivi intrecciati racchiude la scritta THERMAE, sorretta da due splendidi leoni azzurri.
L'edificio è composto da una struttura a pettine dove tre ali piuttosto lunghe e altre due più corte, terminanti con due padiglioni rotondi, si protraggono perpendicolarmente al blocco principale, la cui facciata insiste su Piazza Berzieri.

La disposizione è funzionale, in quanto le ali ospitano tutte le strutture curative, mentre la parte di rappresentanza e di accoglienza è posta sul fronte.
Accanto infatti ad un sontuoso padiglione di ricevimento clienti si apre una parte meno scenografica dedicata alle cure, dove resta espressa un'attenta volontà progettuale e decorativa, anche nel più modesto particolare.
Pensato secondo un rigore matematico, il Berzieri può essere attraversato tutto in concatenazione.
Sull'atrio a doppia altezza, sormontato da un alto fregio con una scritta in latino, come era d'uso nell'architettura romana e rinascimentale, si affacciano due bow-windows, ed un secondo atrio che porta alle ali laterali.
Il soffitto è costituito da una splendida vetrata policroma blu e verde.

Sulla controfaccia il Trittico di Igea, dipinto da Giuseppe Moroni, ricorda la funzione dell'edificio, dedicato al culto dell'acqua e della donna in quanto dea della fertilità.
L'impostazione del corteo e gli animali riportano all'atmosfera orientale.
Al di là dell'atrio un grande salone rettangolare funge da spazio di disimpegno, dal quale si dipartono i corridoi ed il monumentale vano scala.
Quest'ultimo, le logge ed i due spazi poligonali affacciati sull'imponente ingresso mostrano a livello decorativo uno stile che si può definire "Berzieri", caratteristico ed unico.
Di influenza araba sono gli intrecci sulle piastrelle di grès che percorrono tutta la superficie.

I blu lapislazzuli, le magnifiche teste di leone, i profondi cornicioni, le vetrate ed i soffitti con il pesce-drago riportano alla mente le città tailandesi.
Del tempio orientale conserva, come uno scrigno prezioso, il senso della sacralità della vita e del suo rinnovarsi: in Primavera il drago esce dalla caverna ed inizia il ciclo di vita.
I numerosi riferimenti simbolici che rimandano al drago sembrano invitare gli ospiti a lasciarsi attrarre dall'avvolgente bellezza che il "tempio" promette.
Del resto, l'edificio tutto è una conchiglia ermetica che contiene un segreto, è un luogo magico che racchiude il meraviglioso mistero della vita.

miniatura affresco Sui muri del vano scala, Galileo Chini ha affrescato due pannelli che rappresentano figure femminili immerse nelle salutari acque termali tra le allegorie della Primavera e dell'Autunno, stagioni privilegiate del rito termale.
Il dipinto, fortemente simbolico, richiama nella parte superiore il mondo della Secessione viennese di G.Klimt.
L'albero fiorito ed i decori a ricciolo sono invece ispirati al Rinascimento fiorentino ed alle linee del Liberty.
In breve, la ricchissima gamma di colori che anima le Terme corrisponde ad un altrettanto vasto utilizzo di materiali: vetro, maiolica, rame, oro, marmi, ferro battuto, stucchi, le cui scale cromatiche non intaccano la nitida luminosità dell'insieme.
Il palazzo di presenta quindi come sintesi della tradizione di terme classiche, templi orientali ed ornamentazione Liberty-Déco.

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